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Per un Mediterraneo spazio di libera circolazione. Una lezione corale di sociologia fra Tunisi e Genova

Giovedì 28 aprile ore 13 aula 2 DISFOR – Corso A. Podestà

Il Rettorato dell’Università di Genova,
il Laboratorio di Sociologia Visuale e
il Laboratorio About Gender
del Dipartimento di Scienze della Formazione

invitano gli studenti, la cittadinanza e i mezzi di comunicazione ad una lezione sulle frontiere nel Mediterraneo e sulle conseguenze del proibizionismo migratorio.
Secondo Fortress Europe dal 1988 al 2015 sono almeno 27.382 le persone morte durante l’attraversamento delle frontiere europee; negli ultimi 15 anni respingimenti ed espulsioni, secondo i calcoli di Migrant’s files, sono costati 11.3 miliardi di euro in tutta Europa.
Il giorno 13 aprile l’Ambasciata Italiana a Tunisi ha negato il visto di ingresso al nostro collega Safouane Trabelsi, invitato nel quadro delle attività di un progetto europeo – Alyssa – di scambio scientifico fra le due sponde del Mediterraneo.
La lezione di giovedì, che coinvolgerà i professori e gli studenti dell’Istituto di Scienze Sociali dell’Università di Tunis el Manar, sarà l’occasione per presentare immagini e testimonianze estratte dal film sociologico, co-prodotto dal Progetto Alyssa e dall’Università di Genova, sulle aspettative e i desideri di futuro dei giovani dopo le primavere arabe.
Intervengono: Safouane Trabelsi (Tunis el Manar), Luisa Stagi, Luca Guzzetti, Luca Queirolo Palmas, Maria Rita Cifarelli (Progetto Alyssa-Unige), Alessandro Diaco, Lorenzo Navone, Mario Sei (Manouba, Tunisi), Andrea Torre (Centro Studi MEDI).
Porterà il suo saluto il Magnifico Rettore dell’Università di Genova.

Leggi il comunicato stampa

Genova, l’università italiana vietata dal governo al sociologo tunisino

noborder

Safouane Trabelsi è un giovane ricercatore universitario, protagonista di un programma finanziato dalla Comunità Europea. Lo aspettavano nel nostro ateneo per uno scambio culturale. Ma l’Ambasciata italiana ha messo il veto

MASSIMO CALANDRI

Safouane Trabelsi è un giovane sociologo tunisino. Un ricercatore universitario. Uno studioso, protagonista di un programma finanziato dalla Comunità Europea. Il dottor Safouane Trabelsi è tutte queste cose, e molte altre ancora. Ma non è un uomo libero. La sua storia, denunciata da Paolo Comanducci, Rettore dell’Ateneo genovese, è un amaro esempio di “proibizionismo migratorio”. Di quelle frontiere che nonostante le quotidiane tragedie s’innalzano ancora più alte, massicce, e non potranno assicurare – mai – un futuro di pace e sviluppo nel Mediterraneo.

Lo aspettavano nel capoluogo ligure una settimana fa, non è arrivato e non arriverà più. L’Università di Genova aveva sottoscritto un invito formale, pagato il biglietto aereo via Parigi. Si era formalmente fatta carico di tutte le spese durante il suo soggiorno nel capoluogo ligure, garantiva per lui. Niente da fare. L’Ambasciata italiana di Tunisi all’ultimo momento ha di fatto negato il visto di ingresso con una serie di sorprendenti eccezioni. «Il comportamento rigido dei funzionari ha arrecato un danno economico ma soprattutto simbolico», sostiene il professor Comanducci in una risentita lettera trasmessa a Raimondo De Cardona, ambasciatore, e per conoscenza a Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, insieme al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. No, il dottor Trabelsi non è un uomo libero: come lui, quanti in Tunisia e dall’altra sponda del Mediterraneo? Continua a leggere

Stop the borders, not the people!

L’Ambasciata italiana a Tunisi nega il visto di entrata a un giovane sociologo tunisino partecipante al nostro progetto trans-mediterraneo.
Le frontiere sono sempre più chiuse, anche per la mobilità accademica e scientifica.
Il ricercatore, protagonista del film in montaggio del Laboratorio di Sociologia visuale, avrebbe dovuto partecipare a un seminario intensivo organizzato dalla nostra Università sulla teoria e il metodo nella sociologia filmica dal 14 al 20 aprile.
Il rettore dell’Università di Genova invia una nota di protesta ufficiale alle Autorità diplomatiche in Tunisia.

Clicca per leggere la lettera del Rettore dell’Università di Genova

Intervista a Hille Koskela

Intervista a Hille Koskela a proposito del sistema di video-sorveglianza partecipata messo in pratica lungo il confine tra Messico e Texas.

Intervista realizzata a Marrakech da Luca Queirolo Palmas e Cristina Oddone
Fotografia: Cristina Oddone
Montaggio e sottotitoli: Lorenzo Navone

2013, Laboratorio di Sociologia Visuale – UniGe

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Hille Koskela è una geografa urbana finlandese i cui interessi di ricerca ruotano principalmente intorno alla sorveglianza, alla video-sorveglianza, alla sicurezza urbana, ai confini, alle sottoculture urbane e agli spazi emozionali.
È autrice di numerosi contributi intorno a questi temi.