Let’s talk about Tunisia with prof. Hassen Boubakri (Université de Sousse)

Photo credits: ‘Department for International Development/Kate Joseph’.

Dans cet épisode du podcast nous nous déplaçons en Tunisie. Silvia Di Meo (Université de Gênes) interviewe Hassen Boubakri (Université de Sousse) l’interrogeant sur la construction de la Tunisie et des espaces transfrontaliers comme zones de confinement des migrants, un processus qui peut être considéré comme une conséquence de la décision de l’UE d’externaliser ses frontières. Par ailleurs, au cours de la discussion, le professeur Boubarki met l’accent sur le rôle des sujets de solidarité le long de la route migratoire et sur l’importance croissante des pratiques de recherche académique engagées dans les processus de solidarité.

Pour écouter l’épisode, cliquez ici!

In this episode of the podcast we move to Tunisia. Silvia Di Meo (University of Genoa) interviews Hassen Boubakri (Université de Sousse) questioning him about the construction of Tunisia and of transboundary spaces as areas of confinement for migrants, a process which can be considered a conequence of the EU decision to externalize its borders. Furthermore, during the discussion, Professor Boubarki focuses on the role of the subjects of solidarity along the migratory route and on the growing importance of academic research practices engaged in solidarity processes.

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border, migrations, podcast, Tunisia

Per un Mediterraneo spazio di libera circolazione. Una lezione corale di sociologia fra Tunisi e Genova

Giovedì 28 aprile ore 13 aula 2 DISFOR – Corso A. Podestà

Il Rettorato dell’Università di Genova,
il Laboratorio di Sociologia Visuale e
il Laboratorio About Gender
del Dipartimento di Scienze della Formazione

invitano gli studenti, la cittadinanza e i mezzi di comunicazione ad una lezione sulle frontiere nel Mediterraneo e sulle conseguenze del proibizionismo migratorio.
Secondo Fortress Europe dal 1988 al 2015 sono almeno 27.382 le persone morte durante l’attraversamento delle frontiere europee; negli ultimi 15 anni respingimenti ed espulsioni, secondo i calcoli di Migrant’s files, sono costati 11.3 miliardi di euro in tutta Europa.
Il giorno 13 aprile l’Ambasciata Italiana a Tunisi ha negato il visto di ingresso al nostro collega Safouane Trabelsi, invitato nel quadro delle attività di un progetto europeo – Alyssa – di scambio scientifico fra le due sponde del Mediterraneo.
La lezione di giovedì, che coinvolgerà i professori e gli studenti dell’Istituto di Scienze Sociali dell’Università di Tunis el Manar, sarà l’occasione per presentare immagini e testimonianze estratte dal film sociologico, co-prodotto dal Progetto Alyssa e dall’Università di Genova, sulle aspettative e i desideri di futuro dei giovani dopo le primavere arabe.
Intervengono: Safouane Trabelsi (Tunis el Manar), Luisa Stagi, Luca Guzzetti, Luca Queirolo Palmas, Maria Rita Cifarelli (Progetto Alyssa-Unige), Alessandro Diaco, Lorenzo Navone, Mario Sei (Manouba, Tunisi), Andrea Torre (Centro Studi MEDI).
Porterà il suo saluto il Magnifico Rettore dell’Università di Genova.

Leggi il comunicato stampa

Genova, l’università italiana vietata dal governo al sociologo tunisino

noborder

Safouane Trabelsi è un giovane ricercatore universitario, protagonista di un programma finanziato dalla Comunità Europea. Lo aspettavano nel nostro ateneo per uno scambio culturale. Ma l’Ambasciata italiana ha messo il veto

MASSIMO CALANDRI

Safouane Trabelsi è un giovane sociologo tunisino. Un ricercatore universitario. Uno studioso, protagonista di un programma finanziato dalla Comunità Europea. Il dottor Safouane Trabelsi è tutte queste cose, e molte altre ancora. Ma non è un uomo libero. La sua storia, denunciata da Paolo Comanducci, Rettore dell’Ateneo genovese, è un amaro esempio di “proibizionismo migratorio”. Di quelle frontiere che nonostante le quotidiane tragedie s’innalzano ancora più alte, massicce, e non potranno assicurare – mai – un futuro di pace e sviluppo nel Mediterraneo.

Lo aspettavano nel capoluogo ligure una settimana fa, non è arrivato e non arriverà più. L’Università di Genova aveva sottoscritto un invito formale, pagato il biglietto aereo via Parigi. Si era formalmente fatta carico di tutte le spese durante il suo soggiorno nel capoluogo ligure, garantiva per lui. Niente da fare. L’Ambasciata italiana di Tunisi all’ultimo momento ha di fatto negato il visto di ingresso con una serie di sorprendenti eccezioni. «Il comportamento rigido dei funzionari ha arrecato un danno economico ma soprattutto simbolico», sostiene il professor Comanducci in una risentita lettera trasmessa a Raimondo De Cardona, ambasciatore, e per conoscenza a Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, insieme al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. No, il dottor Trabelsi non è un uomo libero: come lui, quanti in Tunisia e dall’altra sponda del Mediterraneo?

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